“Un giorno, un esperto nuotatore, vedendo un ragazzo che, nel tentativo di nuotare, si dibatteva costantemente nell'acqua e cercava, con grandi sforzi, di non affogare, gli disse: <Smettila di combattere contro l'acqua ed abbi fiducia che ti tiene a galla. Usa la tua forza per arrivare da qualche parte>”.
A volte ci può accadere qualcosa di simile nel tentativo di arrenderci a Dio: ci dibattiamo con tutte le nostre forze! Il nostro cuore e la nostra mente diventano sedi di grandi tempeste di emozioni - paure, dubbi, insicurezze - sensazioni che possono avere radici anche molto lontane, addirittura al tempo in cui eravamo nel grembo di nostra madre.
È stato dimostrato infatti che un bambino, nel grembo di sua madre, percepisce tutte le sue emozioni, sia positive che negative; quel grembo, dunque, che dovrebbe essere sempre il luogo più accogliente e sicuro per un bambino, potrebbe divenire anche un luogo minaccioso, rischioso e pericoloso per la sua vita, qualora, ad esempio, la madre, per qualsiasi motivo, vivesse male la gravidanza, avesse pensieri di rigetto verso il bambino, o addirittura il desiderio di farlo “morire”, o più semplicemente, se avesse preoccupazioni o frustrazioni di qualsiasi genere.
Tutto ciò andrà infatti a riflettersi sul bambino che, nel suo piccolo tentativo di proteggersi, tenderà a chiudersi in se stesso; ma quel senso di rigetto e di tristezza lo accompagnerà lungo tutta la sua vita, producendo ansie, sfiducia, insicurezze e paure che si rifletteranno, ovviamente, anche sui suoi rapporti con gli altri.
Avrà infatti difficoltà a fidarsi, sarà ansioso e insicuro davanti alle situazioni della vita, mostrerà paura davanti alle difficoltà, e così via...
Purtroppo queste emozioni si potranno poi facilmente presentare anche nel proprio rapporto con Dio.
A quel punto, arrendersi a Lui, lasciarsi andare nelle Sue braccia riposando nel Suo amore, non sarà facile perché sarà come imparare a “fare il morto” avendo terrore del mare!
Torneranno infatti a galla proprio quelle emozioni negative - paure, dubbi, insicurezze - e si ingaggerà in una lotta contro di queste, che porterà la persona solo a dibattersi e a consumare le proprie forze nel tentativo di vincerle e di cercare di rimuoverle.
Un tentativo sprecato, perché la vittoria su quelle emozioni può avvenire solo attraverso la guarigione di quelle ferite passate; e questo può farlo solo Dio!
Quel “bambino/adulto” avrà bisogno di tempo, pazienza e rivelazione per riuscire a credere e a realizzare l'amore incondizionato di Dio, la Sua cura e la Sua protezione nei propri confronti.
Ma nel frattempo, dovrà usare le forze, con l'aiuto e il sostegno dello Spirito Santo, per andare avanti nel proprio cammino con Dio, dando più valore alla Sua voce e a quella della Sua Parola, piuttosto che alle grida che provengono dalla paura, dai dubbi e dalle insicurezze.
Solo così potrà progredire, potrà avanzare e arrivare dove vuole condurlo Dio!
Forse stai vivendo anche tu una lotta simile, e magari sei al punto in cui, nonostante ci abbia provato, le tue forze sono arrivate allo stremo, e ti stai vedendo affondare.
Continua ad avere fiducia in Dio!
Questa è la condizione migliore, perché nel momento in cui non hai più forze per dibatterti, Dio potrà afferrare la tua mano e tirarti fuori, proprio come per un soccorritore è più facile aiutare qualcuno che sta affogando, nel momento in cui non si dimena più nell'acqua!
Potrai allora constatare che l'amore di Dio, la Sua fedeltà e il Suo sostegno sono in grado di tenerti a galla e di non farti affondare, nemmeno nelle situazioni peggiori.
Dio merita la tua fiducia!
Loredana Antoci
Dio ti benedica
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