top of page

Attaccati al Suo filo

"C'era una volta un aquilone. Era legato ad un filo sottile e si librava nell'aria, come danzando, pilotato dolcemente dalle mani esperte di un piccolo uomo, il suo creatore.

L'aquilone gioiva nel vederlo sorridere mentre lui danzava, ma un giorno sentì il desiderio di andare più in alto, di volare da solo e si accorse che quel filo, quel filo sottile glielo impediva.

D'un tratto quell'esile filo che era stato l'unione col suo creatore divenne per lui come una catena opprimente. L'aquilone cominciò a dimenarsi, a dare strattoni, ad imprecare contro quel piccolo uomo che lo teneva prigioniero. Tanto si agitò che ad un certo punto il filo si spezzò.

L'aquilone cominciò a volare da solo, finalmente libero, felice di danzare nel vento senza catene. Il piccolo uomo lo chiamava, supplicandolo di non andare troppo in alto, ma egli, ormai libero, non ascoltava le sue parole.

Improvvisamente il vento divenne più forte e cominciò a sbatterlo da ogni parte, a trascinarlo in una folle corsa. Avrebbe voluto rallentare, fermarsi per un attimo, ma non poteva. Il vento lo feriva con le sue raffiche mortali, lo mandava a sbattere contro le cime degli alberi e non poteva scansarle. I rami aguzzi gli strappavano brandelli di carta, mettevano a dura prova il suo esile scheletro.

L'aquilone cominciò ad aver paura, a pensare che presto il suo volo sarebbe finito per sempre. Guardò giù e, sotto di sé, vide il piccolo uomo che correva affannosamente, cercando di non perderlo di vista. Provò nostalgia per quel viso sorridente, ma il vento non gli dava tregua, sembrava divertirsi a tormentarlo.

All'improvviso il vento cominciò a scemare e l'aquilone pensò che presto si sarebbe finalmente fermato. Guardò diritto davanti a sé e vide una grossa pozzanghera che sì faceva sempre più vicina. Provò un brivido di terrore, ma non poteva cambiare strada. L'acqua lo accolse in un abbraccio mortale e sentì la carta rammollirsi, disfarsi lentamente.

E' la fine, - pensò - ma poi, improvvisamente si sentì sollevato delicatamente da una mano familiare. Il piccolo uomo, tutto sporco di fango, lo asciugò pazientemente, curò le sue ferite, sistemò il suo esile scheletro e lo legò di nuovo con quel piccolo filo.

Passarono i giorni e l'aquilone tornò a volare legato a quel filo sottile, tra le mani del piccolo uomo. Capì che era bello volare insieme a lui, danzare per lui e quel filo sottile non gli sembrò più una catena crudele, ma un appiglio sicuro, un rifugio contro le avversità". Anonimo


Questa è la tendenza dell'essere umano: desiderare di andare oltre ogni limite, ogni confine, pensando che il legame con il suo Creatore sia solo un vincolo che gli impedisce di "essere veramente libero".


Ma la verità è un'altra!

È proprio quel "filo", la nostra RELAZIONE CON DIO, che ci garantisce la vera libertà; è quel filo che ci tiene al sicuro, che ci protegge e dà uno scopo alla nostra vita!


A volte, anche come Cristiani, possiamo vivere momenti in cui ci "scuotiamo" e agiamo secondo le nostre voglie… e spezziamo quel filo; allora sperimentiamo di essere in balia dei venti, sbattuti ed esposti ad ogni tipo di ferita, andando di male in peggio, senza riuscire a fermarsi, senza una meta, senza un futuro.


Ma lo sguardo di Dio rimane su di noi!

Egli ci segue col Suo occhio ed è lì, pronto ad afferrarci, a curare le nostre ferite, a riparare il nostro cuore e a riallacciarci a quel filo.


Basta che ci umiliamo davanti a Dio, riconosciamo i nostri errori e chiediamo perdono.


Questo è valido per ognuno di noi!

Perciò, permettiamo a Dio di tenere "il filo" della nostra vita, mantenendo sempre la nostra RELAZIONE con LUI, perché questa è la nostra sicurezza, questa è la nostra salvezza!


Loredana Antoci

Dio ti benedica


35 visualizzazioni1 commento

Post recenti

Mostra tutti

Scelte ferme

“Henry Fawcett accompagnò suo padre ad una battuta di caccia. Il padre premette accidentalmente il grilletto del suo fucile, accecando...

Palate di bugie

"Un giorno l’asino di un contadino cadde in un pozzo. Non si era fatto male, ma non poteva più uscire. Il povero animale, disperato,...

Disperazione o fede?

“George Frederick Handel, il grande musicista, perse la salute, con la paralisi di tutta la parte destra del corpo. Aveva perso anche...

1 Comment


Marylife7 Rossi
Marylife7 Rossi
Feb 11, 2023

Amen!

Like
Post: Blog2_Post
bottom of page