"L'Eterno disse a Samuele: «(...) Riempi il tuo corno di olio e va'; ti mando da Isai il Betlemita, perché mi sono scelto un re tra i suoi figli»". 1 Samuele 16:1 L'espressione "mi sono scelto un re", letteralmente si traduce: "ho VISTO per me un re tra i suoi figli". Ovviamente questa è la forma che si usa, in ebraico, per esprimere l'azione di "provvedere, scegliere"; ma è molto interessante la presenza del verbo "vedere" in questo verso, perché durante il racconto ricorre diverse volte. Davide, sebbene fosse figlio di Isai, non fu reso partecipe dal padre e dai suoi 10 fratelli a questa "cerimonia" per l'unzione del re, ma fu lasciato a pascolare il gregge. È probabile che tutti loro lo "giudicassero" in base alla sua APPARENZA, e non lo ritenessero abbastanza all'altezza per essere un possibile candidato di Dio. Quando Samuele poi si ritrovò davanti a Eliab, uno dei 10 fratelli di Davide, anche lui cadde nell'errore di "giudicare" secondo ciò che "vedeva"; infatti basandosi sull'apparenza, credette che fosse Eliab il re scelto da Dio. A questo punto il Signore gli disse: «Non GUARDARE al suo aspetto, né all'altezza della sua statura, perché IO l'ho scartato, perché 'Eterno non VEDE come VEDE l'uomo; l'uomo infatti GUARDA all'apparenza, ma l'Eterno GUARDA al cuore». (v.7) Sebbene Davide non fosse per niente né "VISTO" né considerato dalla sua famiglia, ERA VISTO DA DIO! E DIO LO VEDEVA GIÀ "UN RE", perché Egli GUARDAVA AL suo CUORE! Forse anche la tua famiglia, i tuoi amici o chi ti sta accanto si limitano a GUARDARE alla tua apparenza e ti giudicano negativamente. Sappi allora che DIO GUARDA E SCEGLIE secondo criteri diversi! Egli non guarda certamente alla tua apparenza ma GUARDA AL TUO CUORE, al tuo ESSERE, e anche se molti non dovessero VEDERE in te alcuna possibilità, Dio VEDE GIÀ un re/una regina, che Lui ha scelto per sé per mezzo del sangue di Cristo, e che desidera ungere sotto lo sguardo di quanti non ti avrebbero mai ritenuto tale!
"Allora Samuele prese il corno dell'olio e unse Davide in mezzo ai suoi fratelli". (v.13) Loredana Antoci Dio ti benedica

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