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Fammi

Immagine del redattore: antociloredana10antociloredana10

"Un uomo aveva due figli. Il più giovane di loro disse al padre: <Padre, DAMMI la parte di beni che mi spetta>. Ed egli divise fra loro i beni (...). Quando ebbe speso tutto, in quel paese giunse una carestia, ed egli cominciò ad essere nel bisogno (...) Allora, rientrato in sé, disse: <(...) Mi leverò e andrò da mio padre, e gli dirò: Padre, ho peccato contro il cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio; FAMMI come uno dei tuoi servi>". Luca 15:11-33 Il figliuol prodigo passò da un atteggiamento di pretesa: "Dammi", ad uno di totale sottomissione, essendo addirittura disposto a divenire un servo del padre: "Fammi".

Questo cambiamento ebbe luogo attraverso un'esperienza dolorosa nella quale realizzò QUANTO FOSSE realmente MISERO lontano dal padre, e quanto fosse meglio sottomettersi, anche se come un servo, alla sua volontà, piuttosto che continuare ad agire secondo i propri pensieri e desideri. A volte anche noi possiamo trovarci a fare un'esperienza un po' SIMILE alla sua, perché sebbene desiderosi di servire Dio, spesso non facciamo altro che dirgli solo: "Dammi", continuando a ricercare la soddisfazione dei nostri desideri e percorrendo i sentieri che vogliamo. Ci possiamo ritrovare, di conseguenza, a fronteggiare delle situazioni dolorose nelle quali incontriamo la carestia, il bisogno e l'insoddisfazione, e lì realizziamo cosa siamo realmente senza Dio, e quanto sia migliore la Sua volontà, piuttosto che la nostra. Un'esperienza di umiliazione che, se vissuta con consapevolezza, può condurci a Dio con un cuore disposto ad arrendersi e a sottomettersi a Lui e alla Sua volontà, perché riconosceremo che quest'ultima è migliore della nostra; un cuore che quindi ha imparato a non dire più egoisticamente: "Dammi" - perché nulla ci è dovuto: tutto è frutto della Sua Grazia - ma: "Fammi come un tuo servo". E Dio, da Padre misericordioso e amorevole che è, ci riconfermerà come Suoi figli, ci darà del Suo e potrà fare di noi non dei servi ad onorario, come chiedeva il figliuol prodigo, ma dei servi utili nelle Sue mani. Loredana Antoci Dio ti benedica



 
 
 

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