"Pilato disse ai Giudei: <io non trovo alcuna colpa in Lui. Ma vi è tra voi l'usanza che io vi liberi uno nella Pasqua; volete che vi liberi Gesù, il re dei Giudei?>.
Allora tutti di nuovo gridarono:< Non costui, ma Barabba>. Or Barabba era un brigante. Questi era stato incarcerato per una sedizione fatta in città e per omicidio".
Marco 15:9; Luca 23:19; Giovanni 18:39-40
Barabba, un ingiusto, ladro, brigante e omicida si è ritrovato libero, fuori da una prigione e spogliato da ogni colpa che gravava sulla sua vita, mentre Gesù, il GIUSTO, si è ritrovato imprigionato e condannato a quella stessa croce a cui era destinato quell'uomo.
La Pasqua ci parla dunque anche di “sostituzione”:
l’agnello di Dio ha preso le nostre colpe e ha subìto la nostra condanna morendo su quella croce, mentre tu ed io, i veri colpevoli, al pari di Barabba - perché davanti a Dio ogni tipo di trasgressione è peccato, e tutti siamo peccatori- siamo stati graziati, resi liberi da ogni prigione e da ogni colpa che gravava su di noi.
In questa Pasqua, e nei giorni successivi, riconosci il Suo sacrificio e cogli questa libertà che Lui ha acquistato per te, usandola per servire Colui che ti ha concesso di godere di questo “Privilegio Pasquale”: Dio!
“Poiché Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo Unigenito Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca ma abbia vita eterna”. Giovanni 3:16
Loredana Antoci
Dio ti benedica
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