“Dette queste cose, Gesù fu turbato nello spirito, e testimoniò e disse: «In verità, in verità vi dico che uno di voi mi tradirà». I discepoli allora si guardarono l'un l'altro, non riuscendo a capire di chi parlasse. Or uno dei discepoli, quello che Gesù amava, era appoggiato sul petto di Gesù. Allora Simon Pietro gli fece cenno di domandare chi fosse colui del quale egli parlava. E quel discepolo, chinatosi sul petto di Gesù, gli chiese: «Signore, chi è?». Gesù rispose: «È colui al quale io darò il boccone, dopo averlo intinto». E intinto il boccone, lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone”. Giovanni 13:21-26
L’apostolo Giovanni stava appoggiato sul petto di Gesù!
Essergli così vicino gli diede il privilegio non solo di poter ascoltare la Sua voce, ma di vedere anche il Suo cuore in azione.
L'atto di intingere un boccone e darlo a un altro esprimeva, a quei tempi, un gesto di onore verso quella persona.
Nel farlo Gesù stava dichiarando ciò che c'era nel Suo cuore verso Giuda, nonostante la scelta che lui avesse fatto nei suoi confronti: amore!
Sono certa che questo gesto sarà rimasto inciso nella vita di Giovanni e l’avrà influenzato grandemente nella Sua condotta Cristiana!
Scegliere di stare vicini a Gesù, di stare appoggiati “sul Suo petto” nonostante gli impegni di ogni giorno, ci renderà più sensibili nell'ascolto della Sua voce, più partecipi nei Suoi piani e soprattutto ci darà il privilegio di conoscere il Suo cuore e di vederlo all'opera.
Allora, attraverso l’aiuto dello Spirito Santo, potremo anche disporci ad imitare il Suo cuore e a divenire un aiuto e un esempio per gli altri.
Loredana Antoci
Dio ti benedica
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