“Certamente ho calmato e acquietato la mia anima, come un bambino svezzato sul seno di sua madre; la mia anima dentro di me è come un bambino svezzato (che ha smesso di agitarsi, affliggersi, irritarsi)”. Salmo 131:2
Arriva il momento in cui ogni bambino, per il suo sviluppo fisico, emotivo e psicologico, deve essere svezzato (perdere un vizio o un’abitudine). Questo comporta non solo una diversa alimentazione, ma anche lo sviluppo di abitudini, atteggiamenti e comportamenti diversi.
Il bambino deve accettare di rinunciare al latte, imparare ad usare un nuovo mezzo di alimentazione e apprendere un altro ritmo di nutrizione (non è più un’assimilazione continua, ma deve attendere tra un cucchiaino e l’altro).
Tutto ciò rende il bambino agitato, irritato e a volte ostile al cambiamento, perché il latte e la modalità con cui è stato nutrito fino a quel momento, rappresentano per lui tutto: la sua vita e la sua sicurezza; perderlo significa sentirsi annullato!
Spesso anche noi reagiamo in questo modo davanti allo “svezzamento” a cui ci sottopone Dio.
Egli vuole che maturiamo, vuole portarci ad un livello superiore nella nostra relazione con Lui: nuovo “cibo” (verità da imparare ed applicare), nuovi modi di ascoltare la Sua voce e nuovi tempi.
Questo implica nuove abitudini, nuovi atteggiamenti e nuovi comportamenti.
Ma spesso noi ci irritiamo, ci agitiamo e ci ribelliamo ai cambiamenti. Non vogliamo rinunciare perché ci sentiamo come annullati, persi, smarriti.
Vogliamo allora trovare incoraggiamento dall'esempio di Davide: acquietiamoci come un bambino che si è lasciato svezzare, con la fiducia che Dio vuole sempre darci qualcosa di meglio di ciò che ci chiede di lasciare e desidera che diveniamo maturi, fino a giungere “alla statura della pienezza di Cristo”. (Efesini 4:13)
Loredana Antoci
Dio ti benedica

Buonanotte, le sue riflessioni sono sempre di insegnamento e di incoraggiamento! Dio la benedica 🙏