“L’aragosta è un animale morbido e soffice, vive dentro un rigido guscio che non si espande mai. Mentre l’aragosta cresce quel guscio diventa sempre più stretto e scomodo, tanto che, sentendosi sempre più sotto pressione e a disagio, l’aragosta va a nascondersi sotto una roccia, per proteggersi dai pesci predatori e lì, più vulnerabile che mai, lascia andare il vecchio guscio e ne produce uno nuovo, che possa adeguarsi alle sue necessità. Continuando a crescere, anche questo guscio diventa stretto e scomodo. Allora, torna sotto alla sua roccia e ripete il processo, ancora e ancora. Lo stimolo che permette all’aragosta di crescere è la scomodità, il disagio, il dolore. Se l’aragosta avesse dei medici, non si libererebbe mai del proprio guscio e non crescerebbe mai, perché appena si sentirebbe a disagio, probabilmente chiederebbe dei farmaci per ‘sedare’ il suo malessere... !” Abraham J. Twersky
È innegabile che la sofferenza, il disagio e la pressione sono condizioni in cui non desidereremmo mai trovarci o nelle quali vorremmo trovare soluzioni immediate, che ci diano sollievo e ci permettano di proseguire senza ulteriori disturbi.
Ma è altrettanto innegabile che senza queste condizioni non cresceremmo perché non ci libereremmo mai di ciò che è limitante per noi!
Il disagio, la sofferenza e la pressione possono essere invece lo stimolo adatto per farci andare sotto la ROCCIA, Gesù;
davanti a Lui possiamo permetterci di essere "vulnerabili" e scoperti, perché Egli ci proteggerà da ogni "nemico"...e lì, con l'aiuto di Dio e della Sua Parola, possiamo subire una trasformazione; possiamo lasciare andare tutti i pensieri, le attitudini e gli atteggiamenti "limitanti", non più adatti a noi...e sostituirli con delle nuove risorse; e queste ci permetteranno di maturare e di progredire nel nostro essere e nel nostro cammino!
Loredana Antoci
Dio ti benedica

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