Quando il Titanic stava affondando, c'erano tre navi nelle vicinanze.
La prima si chiamava Sampson. Era a sole sette miglia di distanza e vide i segnali di soccorso del Titanic. Ma, essendo impegnata in una caccia illegale alle foche, temette di poter incorrere a delle conseguenze, cosi, piuttosto che andare in suo aiuto, fuggì nella direzione opposta.
La seconda nave era la Californian. Si trovava a quattordici miglia di distanza, circondata da un denso ghiaccio. Il capitano vide i disperati segnali di aiuto del Titanic ma ritenendo che le condizioni fossero sfavorevoli e che probabilmente la situazione non fosse così grave, scelse di andare a dormire, rimandando al mattino successivo un eventuale intervento.
La terza nave fu la Carpathia.
Essa stava andando nella direzione opposta ed era a circa cinquantotto miglia di distanza quando ricevette i segnali di soccorso del Titanic. Il capitano cadde in ginocchio sul ponte, pregando Dio di guidarlo. Poi, con tutta la sua forza, ruppe il ghiaccio e si precipitò verso il Titanic.
Grazie al Suo tempestivo aiuto furono tratti in salvo 705 passeggeri del Titanic.
Sicuramente da questo evento possiamo imparare quanto triste e distruttivo sia un atteggiamento egoistico, indifferente e superficiale, davanti ad una richiesta di aiuto, e quanto invece sia necessario, prezioso e determinante un atteggiamento altruistico: può aiutare e “salvare” molte vite!
Come Cristiani siamo chiamati a “soccorrere” e a portare alla salvezza, attraverso l’annuncio della Parola di Dio, quanti, ignari della grazia che Lui ha mostrato in Cristo, stanno affogando e morendo nelle acque gelide di questo mondo, a motivo dell'iceberg del peccato.
In risposta a ciò potremmo rischiare di agire proprio come l'equipaggio delle prime due navi, e quindi, nonostante la consapevolezza della condizione di pericolo di tante persone, scegliere di continuare a vivere ricercando solo i nostri interessi e nascondendoci dietro il nostro senso di indegnità o di paura; potremmo non essere disposti a rischiare nulla, rimandando con superficialità la nostra azione “a un domani” che, in realtà, non ci appartiene.
Che Dio ci aiuti e ci dia la forza, il coraggio, la determinazione e l'amore per scegliere di agire come il capitano dell'ultima nave, portando la Verità ad ogni persona che abbiamo vicina, con tempestività e con la guida di Dio, a dispetto dei nostri interessi personali, delle condizioni sfavorevoli e del rischio a cui possiamo andare incontro.
Questo solo potrà portare molti alla salvezza!
Loredana Antoci
Dio ti benedica
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