L'origine del termine "resilienza", usato in diversi ambiti, è piuttosto curiosa: deriva dal latino “resalio”, cioè “risalire” e indicava l’atto di rimettersi a bordo di una barca dopo che questa si era capovolta a causa, magari, di una tempesta. Non era certamente una cosa facile da fare, ma era necessaria per poter rimanere in vita! Richiedeva tenacia, forza, resistenza e la volontà di non demordere. Queste sono certamente qualità utili e necessarie anche per noi, per sopravvivere alle tante tempeste che possono colpire la nostra vita. Ci si può ritrovare, infatti, con "la barca capovolta", con la vita sconvolta e catapultati "fuori" da tutto ciò che ci dava equilibrio, sicurezza, serenità e le risorse per vivere e proseguire. A questo punto è fondamentale non mollare, non demordere, non permettere alle correnti di vincerci e di farci "annegare", ma scegliere di essere resilienti, disposti ad affrontare e superare ogni difficoltà che il risalire su una barca ribaltata può comportare, sapendo però che c'è sempre un appiglio sicuro a cui possiamo, in qualsiasi momento, aggrapparci: il braccio teso di Dio, che è pronto a sostenerci, a fortificarci e a riportarci in una condizione di pace e serenità. Loredana Antoci Dio ti benedica
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Amen! Solo il Signore può darci la forza che ci occorre!