"Ma ora così dice l'Eterno, che ti ha creato (...) Quando passerai attraverso le acque IO sarò con te…". Isaia 43:2 Le acque: spesso associate dagli Ebrei al mare, un luogo considerato ignoto - perché non si conosce ciò che può esserci oltre o nelle sue profondità - ma anche temuto, per le sue dimensioni, la sua forza e per le tempeste che possono abbattervisi. È curioso che in ebraico questo termine sia espresso sempre al plurale, come se il mare racchiudesse in sé un insieme di elementi, di sensazioni e condizioni che si manifestano in un unico momento. Rappresenta anche tutto ciò che, come il mare, può non essere a noi noto. Infatti, da questa stessa parola, in ebraico, deriva la particella interrogativa usata per esprimere i termini "perché, che cosa, quando, come"? Forse anche tu stai attraversando delle "acque" in questo momento: circostanze che ti fanno paura, perché sono più grandi e più forti di te, e che sollevano in te una tempesta interiore, emotiva e mentale; situazioni che ti fanno sentire insicuro, perché non sai cosa ci sia oltre, dove ti porteranno, e che fanno sorgere tanti interrogativi: "perché, che cosa, quando, come?". Ebbene, certe "acque", purtroppo, non possono essere evitate. Dio le aveva già previste, infatti disse: "QUANDO attraverserai", e non "SE attraverserai"! Ma la cosa più importante da ricordare in questi momenti è la Sua promessa: "IO sarò con te!" Inoltre, ricorda anche questo: il mare non è solo un luogo di tempeste, ma anche di "raccolta", perché conserva nelle sue profondità qualcosa di cui ti potrai nutrire. Ci sarà infatti il momento della calma, e sarà il tempo nel quale potrai gettare le tue "reti" e trarne fuori quel qualcosa di buono che ti sarà utile per proseguire il tuo cammino. Loredana Antoci Dio ti benedica

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