"«Ecco, come l'argilla è nelle mani del vasaio, così siete voi nelle mie mani....» dice l'Eterno". Geremia 18:6
A volte certe circostanze feriscono il nostro cuore, e ci provocano un dolore tale che, nel tentativo di proteggerlo, lo chiudiamo;
diventiamo quindi come un vaso d'argilla che si indurisce, e questo, oltre a rendere difficile il Vasaio nel modellarlo, può fare sì che si creino facilmente delle "crepe", che ci producono maggiore sofferenza.
Ma Dio non ci mette da parte, né ci butta via!
Egli "bagna" le Sue mani con l'acqua della Sua Parola...e ci tocca, così che il nostro cuore possa essere nuovamente inumidito, ricevendo quell' incoraggiamento, quella speranza e quella consolazione necessari affinché possiamo tornare ad essere "morbidi e malleabili" nelle Sue potenti mani, nelle quali possiamo arrenderci e affidarci per essere guariti e ricostruiti, alla Sua gloria
Loredana Antoci
Dio ti benedica
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