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Oh morte, dov'è il tuo dardo?

"La mano dell'Eterno fu sopra me, mi portò fuori nello Spirito dell'Eterno, e mi depose in mezzo a una valle che era piena di ossa (...). Erano in grandissima quantità sulla superficie della valle; ed ecco, erano molto secche". Ezechiele 37:1-2 L'enfasi del testo è posta sul fatto che le ossa erano MOLTO SECCHE, esprimendo una condizione di desolazione, disperazione e morte. Forse anche tu ti senti come ossa secche, esposte da lungo tempo al sole delle difficoltà e ai venti delle circostanze della vita. Potresti vedere "morta" la tua pace, i tuoi sogni o propositi per Dio, la tua volontà, la tua speranza, le tue relazioni, ciò che avevi edificato di buono…e sentirti in una condizione di desolazione, disperazione, morte e vergogna. Il nemico certamente gioisce di questa tua condizione, e può credere di aver vinto la partita. Ma se Dio, come per Israele, prende l'iniziativa di riportare in vita ciò che è morto, chi può impedirglieLo? Chi può ostacolarLo? Tu? Il nemico? La morte? NESSUNO! Il nemico potrà solo costatare, ancora una volta, come nel giorno in cui Gesù risuscitò, che Dio è Colui che ha l'ultima parola e che Egli è più potente di qualsiasi condizione di "morte" che ha colpito la tua vita. C'è SPERANZA nel Dio dell'impossibile, in Colui che può farti dichiarare: "o morte, dov'è il tuo dardo?". (1Corinzi 15:55) Loredana Antoci DIO ti benedica

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