"E il figlio gli disse: <Padre, ho peccato contro il cielo e davanti a te e non sono più degno di essere chiamato tuo figlio>. Ma il PADRE DISSE ai suoi servi: <Portate qui la veste più bella e rivestitelo, mettetegli un anello al dito e dei sandali ai piedi... mangiamo e rallegriamoci.>". Luca 15:21-22
Il fatto che il figlio si sentisse "indegno" a causa del suo fallimento, e potesse essere giudicato tale anche dagli altri, non cambiava la realtà che il padre lo avesse ristabilito come FIGLIO, dandogli tutti i benefici dell'essere tale.
Ma se quel senso di indegnità gli avesse impedito di vivere appieno la sua identità di figlio, la verità sarebbe servita a poco.
Se sei tornato a Dio pentito per le tue scelte sbagliate e ti sei affidato alla Sua grazia in Cristo, EGLI ha COMANDATO che TI sia data una VESTE nuova, purificata col sangue di Gesù; ti ha dato AUTORITÀ (l'anello) e la LIBERTÀ da ogni schiavitù (erano gli schiavi che camminavano scalzi; il padre, invece, provvide i sandali).
Perciò TU sei un figlio/una figlia di Dio.
Non permettere dunque al senso di indegnità, che nasce spesso dal "voler meritare" qualcosa per un malinteso senso di giustizia, piuttosto che dall'accettazione della grazia, di non farti vivere da figlio.
Nonostante i tuoi fallimenti o i tuoi limiti, nonostante il giudizio altrui, scegli di credere e di vivere secondo la verità: come un figlio santo/una figlia santa, autorevole e libero/a.
Solo questo ti permetterà di "fare festa" con il Padre e di gioire insieme a Lui!
Loredana Antoci
Dio ti benedica

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