"Come una madre consola il proprio figlio, così IO consolerò voi, e sarete consolati in Gerusalemme". Isaia 66:13 La parola usata per dire "consolazione", in ebraico significa anche "pentirsi, dispiacersi". L'atto del consolare, tra gli Ebrei, rappresentava un aiuto reale e concreto, che si compiva non solo attraverso le "parole", ma anche secondo dei riti fissi. Tra questi c'erano "lo spezzare il pane" insieme alla persona da consolare (Giobbe 42:11) o il "bere insieme dal calice della consolazione" (Geremia 16:7). Forse potrebbe non esserci alcun nesso, ma queste azioni mi riportano alla mente l'ultima cena che Gesù consumò con i Suoi discepoli. Quel "pane" che Egli spezzò con loro, e quel calice da cui bevvero, simboli del Suo corpo e del Suo sangue, erano, come lo sono ancora oggi, il più grande atto, reale e concreto, attraverso cui Dio ha provveduto CONSOLAZIONE per quanti, PENTITI E DISPIACIUTI dei loro peccati, credono nel sacrificio che Gesù ha fatto. Ancora OGGI, quindi, ricordando ciò che Gesù ha fatto per te, sii consolato e fortificato nel tuo cuore, e sii consapevole di tutta la GRAZIA che Dio ha elargito in LUI: amore, perdono, gioia, pace, aiuto, sostegno, forza, vita eterna. Loredana Antoci Dio ti benedica
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Bellissimo messaggio, Ancora oggi io chiedo con tutto il mio cuore e con tutta la mia anima il perdono dei miei peccati. Possa rimanere indelebile nel mio cuore e nella mia mente il sacrificio di Gesù che fece per me. Dio ci benedica.