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Quali vesti stai indossando?

Genesi 25:19


Giacobbe ed Esaù erano due fratelli gemelli.

Esaù era esperto di caccia e amante della campagna, mentre Giacobbe era un uomo tranquillo che amava stare nella tenda.


I genitori lo chiamarono Giacobbe, (cioè soppiantatore, ingannatore traccia, orma, IMPRONTA) per il modo in cui nacque, tenendo il fratello per il calcagno.


Il nome a quei tempi rappresentava la caratteristica principale di una persona, la sua identità o il futuro che i genitori auspicavano per essa.


Per cui è probabile che Giacobbe non vivesse molto bene il suo nome!!


Tra l'altro, il contesto familiare in cui visse trasmetteva un amore "condizionato"; infatti la Bibbia dice che il padre "Isacco AMAVA Esaù, perché la cacciagione era di suo gusto..", mentre la madre amava Giacobbe.


Il messaggio che sicuramente arrivava a Giacobbe era, quindi, che per essere amato dal padre sarebbe dovuto essere come suo fratello.


Quando arrivò il momento in cui Isacco, come Padre, doveva benedire il primogenito, Esaù, ecco che la madre suggerì a Giacobbe, in poche parole, di prendere l'identità di suo fratello, così da poter essere benedetto al posto suo.


Giacobbe dovette indossare le VESTI di suo fratello e rivestire le sue mani e il suo collo con pelli di capretti, così da potergli assomigliare anche fisicamente; e una volta che suo padre, quasi cieco, gli chiese: "chi sei tu??", Giacobbe dovette rispondere: "Esaù, il tuo primogenito", Genesi 27:15 .... e così fu benedetto.


È quindi come se Giacobbe avesse rinnegato se stesso per prendere l'identità di suo fratello, perché questa era la migliore soluzione per ottenere qualcosa nella sua vita!!


Eppure arrivò il momento in cui dovette necessariamente confrontarsi con se stesso, riconoscere chi era veramente e accettarsi per quello che era, anche davanti a Dio!!


Questo avvenne quando si ritrovò a lottare con l'Angelo del Signore (che nella Bibbia è associato a Gesù).


Alla domanda: "Qual è il tuo nome?", Giacobbe non potette certamente rispondere: "Esaù", dovette ammettere di essere Giacobbe, con tutti significati ad esso connessi!


Ma nel riconoscere se stesso, Dio gli fece grazia e lo benedisse.


Sicuramente in quel momento Giacobbe sperimentò l'amore INCONDIZIONATO di Dio e la Sua accettazione.


Ottenne inoltre un nuovo nome!!

Dio, infatti, gli disse: "Tu non sarai più chiamato Giacobbe, ma Israele, perché hai lottato e hai VINTO".


Giacobbe doveva lasciare le vesti di

suo fratello e smetterla di identificarsi nelle vesti che gli avevano attribuito i suoi genitori e gli altri; doveva invece indossare le vesti della nuova identità che Dio gli stava dando e iniziare a vedersi come un guerriero che aveva lottato con Dio e con gli uomini e aveva vinto!!


CARATTERISTICHE NUOVE E PROGETTI NUOVI PER LA SUA VITA.


Dio gli diede un nome e un'identità di cui sicuramente non si sarebbe vergognato più, ma con i quali avrebbe potuto, prima di morire, benedire i suoi nipoti, dichiarando: "siano chiamati con il MIO nome e col nome dei miei padri, Abrahamo e Isacco".


Anche noi possiamo aver vissuto la stessa esperienza di Giacobbe:

il modo in cui gli altri ci hanno etichettato e ci vedono può non essere molto positivo, tuttavia, purtroppo, può influenzare negativamente il modo in cui vediamo noi stessi.


Anche il contesto in cui siamo vissuti può aver fatto la sua parte; magari ci ha trasmesso un amore condizionato (ti voglio bene se).


Di conseguenza possiamo aver creduto che il modo migliore per ottenere qualcosa o per essere accettati, amati dagli altri e da Dio, fosse quello di rinnegare e disprezzare noi stessi e indossare le VESTI DI QUALCUN ALTRO, l'identità di qualcuno che magari, ai nostri occhi, è migliore di noi.


Ma Dio non desidera che tu prenda l'identità di un altro! Egli ti ha creato in un modo stupendo, ti ha fatto unico!!


Arriverà infatti un momento in cui Dio ti porterà a confrontarti con te stesso, e dovrai riconoscere e accettare chi sei e quali sono le impronte che hai lasciato dietro di te...


Ma quando lo farai, realizzerai, come Giacobbe, l'accettazione INCONDIZIONATA di Dio, il Suo amore e la Sua grazia e riceverai da Lui una NUOVA identità che porta l'impronta di Cristo.


Dovrai quindi imparare a vederti come Dio ti vede e secondo ciò che Lui dichiara di te: che sei un Suo figlio, prezioso, benedetto e gradito in Gesù.


E di questa identità non ti vergognerai di certo; anzi con essa potrai divenire il mezzo per benedire anche altri!!


"Prima di morire, il rabbino Sussya disse: «Nel mondo a venire, nell'ultimo giudizio, non mi si chiederà: <Perché non sei stato come Mosè? Perché non sei stato come Davide?>. Mi si chiederà invece: <Perché non sei stato Sussya?>»".


Perciò "sii te stesso", ma assumi la tua vera identità in Cristo!


Loredana Antoci

Dio ti benedica





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2 Comments


cristinaaceto292
Jul 16, 2021

Amen! Grazie Lory💖

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cristinaaceto292
Jul 16, 2021

Amen! Grazie Lory 💖

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