"Or Mosè pascolava il gregge di suo suocero....E l'Angelo dell'Eterno gli apparve in una fiamma di fuoco, di mezzo a un roveto....Or l'Eterno vide che Mosè si era spostato per vedere, e Dio lo chiamò di mezzo al roveto...<Mosè, Mosè>...<Non avvicinarti qui; togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale stai è suolo santo>". Esodo 3:1-5
Dio stava per rivelare a Mosè il proposito che aveva per la sua vita. Lo chiamò per nome, esprimendo l'interesse di una relazione PERSONALE con lui, e poi gli chiese di togliersi i sandali.
Oltre alla manifestazione di rispetto e umiliazione, il togliere i sandali esprimeva sicuramente qualcosa di più.
È curioso, infatti, che la parola "sandalo", in ebraico ha la stessa radice (cioè è costituita dalle stesse lettere) del verbo "chiudere", "stringere".
È come se, per ASCOLTARE, comprendere e accogliere le Parole che Dio gli avrebbe detto, Mosè aveva bisogno di liberarsi da tutto ciò che poteva tenerlo "rinchiuso", "legato" e che, di conseguenza, avrebbe potuto compromettere il suo cammino....la sua ubbidienza.
In questo tempo più che mai abbiamo bisogno di capire il proposito che Dio ha per noi, abbiamo bisogno di ricevere la Sua guida, le Sue istruzioni su come proseguire.
Dio ci chiama per nome, perché Lui desidera una relazione PERSONALE con noi, ma nell'accostarci alla Sua presenza per ascoltare la Sua voce abbiamo certamente bisogno anche noi di "togliere i nostri sandali".
Molte cose possono tenerci "rinchiusi, legati" nella mente e nel cuore: tradizioni, convinzioni, abitudini, paure, preoccupazioni, sentimenti negativi, ferite, ansie, desideri, aspettative...e anche la nostra stessa volontà!
Tutte queste cose possono compromettere il modo in cui ascoltiamo la voce di Dio; possono essere un filtro che involontariamente applichiamo alle Sue Parole e che influenzano la nostra comprensione di Esse e, di conseguenza, il nostro cammino.
E questi possono anche divenire delle RESISTENZE all'accettazione del "corretto" messaggio che Dio vuole trasmetterci e, quindi, all'ubbidienza ad esso.
Dobbiamo perciò essere DISPOSTI ad andare a Dio, deponendo ogni cosa ai Suoi piedi e confessandoli a Lui; così facendo "scioglieremo i nostri sandali" e saremo liberi di ascoltare, comprendere e accogliere la voce di Dio, e con l'aiuto dello Spirito Santo, avremo la forza di ubbidirla.
Loredana Antoci
Dio ti benedica!
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